Tratto dal testo omonimo di Emilio Bonicelli (Jaca Book), la rappresentazione teatrale “Ritorno alla vita”, svoltasi mercoledì sera all’interno del Meeting, è stata curata dalla Compagnia del Teatro Marté, per la regia di Martino Verdelli. Lo stesso Martino Verdelli e Chiara Pelliccioni sono i protagonisti di questo spettacolo, scarno ed essenziale ma che giunge al cuore della questione umana: un monologo accompagnato da un sapiente gioco di luci e dalla musica, che ne ha sottolineato i diversi passaggi.
E’ come una sorta di Via Crucis quella che viene rappresentata, in quadri successivi che conducono il protagonista alla soglia del Mistero, e in un crescendo drammatico dove poco spazio è lasciato al sentimentalismo. La morte – o potremmo dire la vita – irrompe improvvisa nella quotidianità di un giorno qualunque, a sconvolgere, con una diagnosi infausta, l’esistenza di una coppia felice. Questo contraccolpo richiede ai due di iniziare un lungo percorso, un calvario di sofferenza, che è allo stesso tempo occasione per aprirsi alle domande esistenziali. Se l’atteggiamento iniziale del protagonista di fronte alla vita è quello di un approccio razionale, anche nei confronti del male e delle strategie per cercare di sconfiggerlo, la compagnia discreta e silenziosa della moglie, che è solita “affrontare la vita seguendo l’intuizione giusta”, diviene sempre più, nel dramma vissuto insieme, segno della compagnia di Cristo all’uomo. L’intensità di questo dramma umano infatti aumenta sempre più fino ad esprimere il grido ragionevole di ogni uomo, quello di essere salvato, quello di poter amare la Croce fino alla Resurrezione. La salvezza passa attraverso la Croce, che non può essere tolta: si rende concreta nella lunga degenza e terapia in attesa del trapianto, che il protagonista riesce ad esprimere drammaticamente con una intensità della parola che toglie il respiro. La sofferenza offerta diviene allora inizio di una vita nuova, di un ritorno alla vita con una consapevolezza e un gusto maggiori.
Molti minuti di applausi hanno richiamato più volte sulla scena i protagonisti e lo stesso autore Emilio Bonicelli, che nel ringraziare il pubblico hanno voluto ricordare non solo gli sponsor dell’iniziativa ma anche l’Associazione Medicina e Persona e l’Associazione Donatori di Midollo Osseo.
F.R.
Rimini, 24 Agosto 2005