Doveva essere una presentazione di un libro, è stata la rivincita della politica, che, almeno secondo alcuni quotidiani, come ha detto Roberto Fontolan, il Meeting di quest’anno farebbe di tutto per oscurare.
Sandro Bondi è coordinatore nazionale di Forza Italia ed è autore del volume “Tra destra e sinistra” (ed. Mondadori), e nel suo intervento al dibattito ha decisamente sposato l’idea che la politica, o almeno una parte di essa, vada oscurata, soprattutto se così alla luce vengono posti temi che hanno a che fare con le idee, con il cuore, e non con le ideologie. Sotto i riflettori bisogna dar spazio alle idee, alla realtà e all’esperienza, le stesse a cui Bondi dice di essere stato fedele nel suo personale percorso politico. Un percorso che lo ha portato a lasciare il mondo comunista, ad incontrare nuove forme di politica, e a fare tesoro di insegnamenti fatti da uomini cari alla tradizione del Meeting, come Vittadini, Carron e Emilia Vergani.
Proprio questa vicenda personale e politica è al centro del volume presentato da Roberto Fontolan, direttore de Il Velino.
Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, non è affatto d’accordo con l’idea che il Meeting oscuri la politica; è convinto piuttosto che il Meeting abbia il merito di fondare la politica, ricordando a tutti che è possibile parlare di politica e fare politica solo se si appartiene ad un popolo, perché si desidera dar voce ad un popolo, e lavorare al bene comune del popolo. Una concezione di politica che si autoconcepisce come servizio e non come lotta per il potere: la stessa coscienza che di Bondi ha colpito proprio Formigoni.
Bondi ha chiarito che questa concezione di politica è propria solo di alcuni, di chi ha saputo fare i conti con il proprio passato, ciò che la sinistra italiana ancora non ha saputo fare.
In Forza Italia invece, ha detto Formigoni, c’è libertà, perché nella formazione di Berlusconi è forte il rifiuto per le ideologie e grande la stima per tutti i contributi ideali. In questo modo si è potuta costruire una politica delle responsabilità del potere che sia luogo di confronto e di dibattito e non lo spazio dell’”inciucio”.
Proprio questo, per Bondi, ha rappresentato Berlusconi: una grande speranza che nel partito vuol dire una grande responsabilità.
Fontolan ha colto l’occasione per provocare i suoi ospiti sulla proposta politica che domina i recenti dibattiti: quella di costruire in Italia una nuova formazione partitica ispirata al Partito Popolare Europeo.
Per Bondi questa è l’unica vera proposta possibile per cui valga la pena impegnare energie. Formigoni ha spiegato il perché: la proposta è quella di iniziare un dibattito serio e privo di qualsiasi precondizione, che generi l’incontro tra le forze liberali, laiche, cattoliche e riformiste del Paese.
Provocato da Fontolan, Bondi ha lasciato anche un messaggio per Follini (presenza prevista per il 24 al Meeting), affermando che mai bisogna dimenticare ciò che Berlusconi ha rappresentato e rappresenta come leader politico nella storia del nostro paese.
Alla fine del dibattito Formigoni ha approfittato degli ultimi minuti a disposizione, per dare spazio sul palco del Meeting a due ospiti fuori programma.
Gianfranco Miccichè, viceministro dell’economia, ne ha approfittato per ringraziare Bondi per il lavoro nel partito e per il contributo alla politica italiana
Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore di Forza Italia, ha sponsorizzato la proposta di lavorare alla formazione di un nuovo progetto politico, affermando che bisogna guardare avanti, saper mettere in discussione se stessi per rispondere alle nuove esigenze che la storia politica pone.
M. S.
Rimini, 23 agosto 2004