Nella crisi economica italiana c’è una responsabilità pesante del sistema imprenditoriale, ha detto Enrico Letta rispondendo a una domanda: un dato per tutti: il sistema produttivo privato italiano investe in ricerca il 40% della media europea. C’è anche una responsabilità del sistema creditizio che, per riorganizzarsi, ha chiuso ogni intervento significativo: ora che il riposizionamento è stato completato, c’è da sperare che il sistema torni ad aiutare l’impresa, in particolare all’estero. C’è una responsabilità del settore pubblico che ha dovuto fare i conti con la mancanza di fondi: a questo riguardo l’on. Letta spera molto nel lavoro di proposta dell’intergruppo parlamentare sulla sussidiarietà, dove sono presenti esponenti della maggioranza e dell’opposizione. In materia produttiva gli steccati vanno superati.
La scuola ha perso la sua missione prioritaria, ha affermato poi il ministro Letizia Moratti.: va ricostruita nella scuola la coscienza che la missione educativa è quella propria dell’istituzione. Microcriminalità e violenza hanno la stessa radice nella mancanza di una cultura di vita: la scuola deve tornare ad essere una comunità educativa per costruire nei giovani personalità forti, libere e coscienti.
A una domanda sul sostegno alla scuola privata, ha risposto Giorgio Vittadini, sottolineando come la Moratti non sia l’intero consiglio dei ministri: c’è gente nel governo che fa politica di piccolo cabotaggio e tradisce la stessa causa della libertà. Senza risorse la scuola non si muove: la scuola libera chiede libertà di azione dentro un quadro di riferimento. La questione giuridica della parità è stata posta da Berlinguer: ora il sistema paritario va costruito. Ci vogliono risorse, però: ad esempio come sostegno alle famiglie in un quadro di nuovo welfare. La scuola e la parità sono una priorità..
Il ministro ha infine sottolineato l’importanza di riconfermare e rilanciare la funzione primaria delle famiglie nella scelta dei percorsi educativi dei figli, che costituisce un obiettivo del governo. A tale proposito sono stati destinati 30 milioni di euro per il 2003, 50 milioni per il 204 e 80 per il 2005. Sui precari, il governo ha ereditato una situazione difficile: addirittura tre canali di reclutamento aperti. Ci siamo fatti carico – ha concluso l’on. Moratti – del problema: due anni fa abbiamo fatto 62 mila assunzioni; ne abbiamo chieste altre 21 mila. Stiamo poi rivedendo il sistema dei punteggi con il proposito di trovare soluzioni eque. La situazione però è difficile: non tutti avranno la risposta che desiderano.
E.P.
Rimini, 29 agosto 2003