Quali le chiavi di lettura del concerto rock che presenterai questa sera, festa finale del Meeting?, chiede Walter Gatti a Gene Gnocchi introducendo l’ultimo degli incontri aperitivo alle Piscine Ovest, che hanno visto il pubblico a contatto con i protagonisti degli eventi di spettacolo.
Il comico emiliano risponde ad ogni domanda con la consueta surreale vena umoristica. “Amo il rock da cinquant’anni e come tutte le cose che si amano si desidera un po’ prenderne in giro gli stereotipi, i luoghi comuni dei concerti: l’ipersessualità dei cantanti, i rapporti tesi con le band, il pubblico, i media… Non amo andare a sentire le grandi rock star ma gli show-case di gruppi meno conosciuti americani, australiani, canadesi. “Tutti sappiamo che tu sei l’autore di canzoni famose come ‘Imagine’ o ‘Purple Rain’”, prosegue ironicamente Gatti.
“Si è vero… ‘Purple Rain’ l’ho scritta di getto a Seveso, dove veniva giù pioggia purpurea alla diossina. Scherzi a parte suoneremo vero rock, ma all’interno del concerto ci saranno mille risvolti comici. Abitualmente con la band andiamo dove si suona rock, poi quando arrivano le prime bottigliate andiamo via…”
Ma qual è il motivo per cui vi chiamate ‘I figli di Renzi’?
“Il batterista è nipote di Verdini e il bassista figlio di Alfano…”
Tu sei avvocato, comico, scrittore, e hai avuto una lunga carriera di calciatore.
“Ho una filosofia molto precisa, che è molto meglio fare dieci cose male piuttosto che tentare di farne bene una sola… perché sono molto curioso e voglio assaggiare ogni esperienza”.
Quali tra le molte esperienze televisive ricordi in particolare?
“In ‘Pereppeeeeèèè” prendevo in giro i cantanti, anche Laura Pausini, non ti dico cosa mi è successo. Mi hanno anche rigato la macchina…”
Dal pubblico infine viene chiesto di illustrare i motivi della sua venuta al Meeting.
“Attraverso mio fratello ho conosciuto Giorgio Vittadini che stimo molto, ed è stato un piacere essere invitato, perché ero molto curioso di conoscere il Meeting”.
(M.T.)
