Prima conferenza stampa di questo 34° Meeting. Vi hanno partecipato Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, e Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà. In apertura Stefano Pichi Sermolli si presenta, nella sua veste di portavoce e responsabile dell’ufficio stampa, e lascia subito la parola a Emilia Guarnieri.
“Desidero commentare l’eccezionalità della giornata di oggi. Eccezionalità non programmata perché le cose al Meeting succedono e noi le vediamo accadere”. La presidente della Fondazione elenca i tre fatti eccezionali del giorno. “Il messaggio di papa Francesco, primo e non scontato messaggio, che è entrato nel tema del Meeting, indicando la strada da seguire”. Guarnieri indica alcuni passaggi del messaggio pontificio che esemplificano questa affermazione: il potere teme gli uomini che sono in dialogo con Dio; le emergenze dell’uomo per cui occorre restituire l’uomo a se stesso; la Chiesa custode della più grande speranza. “Questo messaggio – commenta – ci fa sentire la grande responsabilità di andare incontro a tutti”.
Secondo fatto eccezionale, l’intervista al presidente Napolitano. Il quale ci tiene parecchio – sottolinea Guarnieri – a richiamare la sua presenza al Meeting 2011, da lei definita “un fatto storico”. Nell’intervista, rimarca la presidente, Napolitano vuol far emergere le forze vitali che esistono nel nostro Paese. “Inoltre tratta del tema dell’Europa, sottolineando l’impoverimento spirituale e di ideali e non solo economico”. E inoltre “mette in risalto la ricchezza del contributo della Chiesa che solo i ciechi non vedono”.
Terzo fatto eccezionale, la “cordiale presenza” del presidente del consiglio. Due anni fa, ricorda Guarnieri, era presente all’incontro con Napolitano “e oggi nel suo intervento ha invitato tutti a non fermare il processo di speranza”. Questi tre fatti eccezionali, conclude Guarnieri, hanno una convergenza nel richiamare che l’altro è un valore e che la diversità è un bene: “Per questo facciamo il Meeting, perché siamo convinti che l’amicizia tra i popoli è una positività”.
Più breve l’intervento di Giorgio Vittadini: “La parola chiave è responsabilità”. Da qui la ripresa di un discorso sull’Europa non astratto, ma che è in grado di raccontare la realtà. “Ciò significa dialogare con chi ci guida. Il nostro giudizio è che guardare al bene comune è un’urgenza per non distruggere il benessere degli italiani”. È necessaria una convergenza come nel 1946; come allora l’interesse particolare deve essere sacrificato al bene comune. Vale anche per Europa: il cammino verso il bene comune va ripreso senza indugi.
Sono seguite alcune domande dei giornalisti. C’è chi chiede se in possibili primarie del Pd il Meeting e Cl parteggeranno per Letta o per Renzi. La risposta di Vittadini è che né il Meeting né Cl parteggerà per nessuno “perché ogni scelta politica, come si è già detto in diverse occasioni, è solo individuale”. Il Meeting e la Fondazione per la Sussidiarietà fanno un lavoro pre-politico nella società civile per ricostruire rapporti fecondi di collaborazione nel deserto attuale di proposte.
A chi chiede quale sia la posizione del Meeting nelle vicende egiziane, che cosa pensino della situazione gli amici egiziani del Meeting e se a Rimini ci siano volontari egiziani, Guarnieri risponde telegraficamente, sottolineando soprattutto la preoccupazione per il massacro dei cristiani. “I nostri amici – aggiunge – affermano che l’esperienza di libertà di piazza Tahrir non può essere cancellata”. E inoltre conferma che al Meeting ci sono alcuni volontari provenienti dall’Egitto.
C’è anche chi è curioso di sapere se al Meeting siano presenti esponenti della Lega. Maroni, precisa Emilia Guarnieri, è stato invitato ma non ha potuto venire. Comunque alcuni esponenti della Lega partecipano all’Intergruppo della sussidiarietà e sono presenti in Fiera.
(A.B.)