Essere ponte per gli interessi del Paese
“Internet ha posto dei limiti alla carta stampata, ma ha anche allargato la geografia della competitività, stimolando la strategia con la quale Arti Grafiche Boccia si è trasformata, in pochi anni, nella boutique europea dell’industria grafica”. Vincenzo Boccia, Amministratore Delegato di Arti Grafiche Boccia e, dal 25 maggio 2016, trentesimo Presidente di Confindustria ha dialogato oggi sui temi che riguardano la vita economica del Paese con Bernhard Scholz, Presidente della Compagnia delle Opere. L’incontro si è svolto alle 13.00 nella Sala Neri CONAI.
Il neo Presidente di Confindustria ha risposto alle domande di Scholz riguardo lo stato di salute delle imprese italiane portando all’attenzione del numeroso pubblico i sostanziali cambiamenti di mentalità e prospettiva necessari per riorganizzare le imprese italiane. I modelli da seguire, spiega Boccia, “sono quel 20 per cento di imprese italiane che, proprio in un momento critico come questo, riportano incrementi produttivi addirittura maggiori rispetto alla Germania. E coincidono con quelle imprese che hanno saputo passare dalla complessità aziendale all’impresa-istituzione, ricercando la qualità non appena nella produzione, ma nell’intera governance”.
Boccia apprezza le priorità annunciate ieri in un’intervista dal Ministro Carlo Calenda: crescere per rafforzare, la linea di sviluppo offerta-crescita-domanda, una politica economica dei fattori orizzontali e non di settore. In questa prospettiva – ha osservato – è possibile pervenire al capitalismo moderno dove il profitto è strumento e non fine.
“Come sarà il mio Paese tra qualche anno? Questo è il livello della corresponsabilità a cui ci interessa lavorare”. Il sì al referendum sostenuto da Confindustria “è in funzione dello sforzo di pervenire a un livello culturale alto. La stabilità di governo è la condizione necessaria”. E il problema del Sud? “Al Sud servono le stesse politiche di tutti. Se una scelta è buona diventa uno strumento selettivo che funziona”. E la micro impresa come si configura in questo scenario? “Puoi diventare grande rimanendo piccolo, tutto dipende da una cultura dell’impresa aperta a cogliere gli spunti di mercato”. Di certo per sostenere questa enorme sfida sarebbero necessarie misure da prendere di concerto con il sistema bancario. La ricetta di Boccia: “aprire un tavolo con Abi per individuare un modello di valutazione delle imprese in grado di intercettare anche i fattori impalpabili, ma decisivi per l’impresa”.
“È vero che l’Europa non c’è – è la riflessione conclusiva di Boccia – ma non c’era nemmeno quando nel 1941 Spinelli ne parlava in termini federali. È in quella prospettiva che si devono muovere gli interessi dell’Italia”.