Incontro aperitivo con Matteo Fedeli e Andrea Carcano

Press Meeting

– Uno Stradivari al Meeting 2016. Che il pubblico ha potuto ammirare anche nel corso dell’incontro aperitivo delle 19 con il violinista Matteo Fedeli e il pianista Andrea Carcano, protagonisti del successivo concerto serale, proposto in collaborazione con Bayer.

“Fedeli tu sei noto come ‘l’uomo degli Stradivari’”, ha chiesto Walter Gatti. “È una definizione che pesa, che cambia il modo di proporsi al pubblico? E come si arriva a suonare uno Stradivari?

“Ho avuto la fortuna e il privilegio di poter suonare ben 26 Stradivari con il progetto nato per portare la musica a tutti, ad ogni tipo di pubblico, anche nelle scuole, nelle carceri, negli ospedali. Per far sì che il pubblico acquisti la consapevolezza che essa parla al cuore e dona emozione. Tutti i musicisti sono un po’ matti e io parlo con il mio strumento… che mi dice alla fine di ogni concerto quando lo ripongo nella custodia: ricordati che ho 300 anni e tu sei solo il violinista del momento, poi passerò ad altri”.

Anche in questa occasione Fedeli è accompagnato dalla presenza di una guardia del corpo per vigilare sul prezioso strumento, che il violinista estrae dalla custodia e mostra al pubblico.

Qual è il suo valore? “Qualche anno fa uno strumento di questo tipo è stato battuto ad una asta di Sotheby’s per 15 milioni e 800mila dollari. Gode di ottima salute e io faccio parte, per così dire, del suo staff”.

Quali sono le sue peculiarità? ”Ogni Stradivari è diverso da un altro. Questo ha una forma tipica della fine del Seicento. Fu ultimato dopo al morte di Antonio Stradivari dal figlio Omobono, che lo ha dotato di un suono nobile e profondo delle note basse, oltre alla bellezza degli intagli, della verniciatura”.

Uno strumento che ha avuto un lungo percorso attraverso le mani di vari collezionisti e strumentisti, che si presta, sottolinea Andrea Carcano, ad essere uno strumento che si presta ad essere “media” a musiche di ogni epoca, come nel programma del concerto proposto al Meeting, da Brahms al compositore di colonne sonore John Williams.

“Ho bussato alle porte dei collezionisti di Stradivari che li hanno acquistati solo per investimento per dirgli che è il suonare che li rende vivi, che crea un ponte con il pubblico, crea un ponte di cultura, per accorciare le distanze e avvicinare le persone”. “La musica – conclude Gatti – ha questa capacità di relazione, all’interno della quale, ciascuno, artista, pubblico, è un bene per l’altro”.

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