“Non bisogna aver paura dei numeri, perché i numeri documentano i fatti”. Chiara Terraneo, Responsabile dell’Area Finiture-Arredo FederlegnoArredo, non è matematica ma filosofa, e quindi assicura che con la mostra presentata alle ore 13.45 presso lo stand Federlegno nel Padiglione C1, chiunque ha la possibilità di conoscere di più il contributo di questa filiera al bene comune. E non solo di questo settore, pur importante, ma anche di altri con le caratteristiche proprie del made in Italy apprezzate in tutto il mondo.
Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, che ha promosso la mostra insieme al Centro studi della Federlegno, rispondendo alle domande di Giovanni De Ponti, ad Federlegno, sottolinea: “L’impresa già in sé è un bene perché crea ricchezza e lavoro, ma lo è tanto più produce qualcosa di bello e funzionale alla vita quotidiana di tutti. Il bene per me non è un’astrazione, ma è fatto di cose concrete”. Anzi, dagli studi di James Heckman che cita, emerge quanto l’impresa non possa fare a meno dei noncognitive skills per conoscere e innovare, mantenendo il forte legame alla tradizione. “Apertura alla realtà, responsabilità, stabilità emotiva, estroversione e capacità di collaborazione non sono solo qualità morali”, ma abilità dalle quali non si può prescindere in un mondo in continuo cambiamento, necessarie per affrontare le sfide della crisi o dell’evoluzione tecnologica. “Più sarai interamente umano, appassionato alla realtà, desideroso di ideali, ricco di interessi e curioso, sempre in nesso con gli altri, più sarai imprenditore davvero – aggiunge Vittadini – è un’altra idea di vita e di imprenditoria”.
Gli fa eco Emanuele Orsini, ad Sistem Costruzioni, citando quanto detto al Meeting dall’ad di Eni, Claudio Descalzi: “L’impresa non deve generare un profitto, ma un valore, cioè non un bene a breve termine, ma a medio e lungo termine”. Questo – aggiunge – è possibile sapendo ascoltare e collaborare con altre imprese del proprio settore, con modalità creative che un soggetto verticale come Federlegno riesce ad attuare, a differenza di altre associazioni.
La mostra – illustra Chiara Terraneo – è strutturata come un ponte a tre arcate. In primo luogo i dati sulla filiera del legno-arredo con 81mila aziende, 326mila occupati e 40,7 miliardi di fatturato. Poi “le caratteristiche proprie dell’imprenditoria della filiera, con i piedi nella tradizione e la testa nel futuro”, in particolare la nozione di innovazione, sezione alla quale hanno collaborato studenti dell’Università Cattolica di Milano che hanno raccontato in sala la loro esperienza. Infine, tre esempi che raccontano come la filiera risponde al bisogno di bene comune: dal bonus del mobile, all’intervento sul territorio dopo il terremoto del Friuli, alla realizzazione di un polo formativo di specifiche professionalità nel settore del legno-arredo, a Lentate sul Seveso. “In questo polo formativo ho fatto una lezione – dice Orsini – e mi ha fatto un gran bene parlare a questi ragazzi, così come a loro venire in stage nella mia azienda”.