“Il dramma di un nuovo inizio” Al Meeting le parole in musica dei “Profeti del nostro tempo”

Press Meeting

Parole in musica, melodie sospese tra la teologia e la poesia, immagini di corpi dolenti e volti appesantiti dalle strade del mondo, che rialzano lo sguardo al cielo in cerca di una scintilla d’infinito. Sono queste le immagini scaturite dall’incontro “Il dramma di un nuovo inizio. ‘Profeti’ del nostro tempo”, percorso curato e condotto da Costantino Esposito, professore ordinario di storia della filosofia all’Università “Aldo Moro” degli studi di Bari, che si è svolto lunedì alle ore 19:00 nella Sala Illumia C3 della Fiera di Rimini, in occasione del Meeting.

Storie di uomini folli che cercavano Dio, valori morali assoluti che se disattesi, perché insidiati dal nichilismo che fa della vita un eterno precipitare, fanno perdere anche il proprio posto nel mondo. Raccontati da «filosofi e teologi, ma particolari, che hanno avuto, cioè, un ruolo profetico nel nostro tempo», spiega la presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli Emilia Guarnieri introducendo il reading. «Ma cosa c’è in comune tra la profezia e la poesia?», ha domandato: «La capacità di guardare oltre quello che si vede, oltre il contingente», perché «la poesia legge oltre. Riusciremo a sentirci protagonisti di un nuovo inizio?», ha continuato la presidente della Fondazione Meeting: «L’emozione, la commozione di fronte alla bellezza, ha un senso per riguadagnare sé».

I profeti di cui si parla sono Henri-Marie de Lubac, Charles Péguy, Romano Guardini, Rainer Maria Rilke, Hans Urs von Balthasar Eduardo Chillida, Edward Hopper, Johann Sebastian Bach. Interpretati magistralmente dall’attore Giampiero Bartolini, accompagnato dal violoncello di Alessandra Cefaliello, e grazie alla collaborazione alla scelta dei testi del drammaturgo e poeta Fabrizio Sinisi, e alle immagini curate dal produttore esecutivo e regista Nicola Abbatangelo. Si passa dalle provocazioni di Nietzsche e de “La Gaia scienza” fino alle riflessioni che emergono dai testi di Joseph Ratzinger, in cui mette in luce le ragioni di una fede identificata nella tradizione che non interessa più agli uomini del nostro tempo. Domande, quelle del papa emerito, ritrovate «per sbaglio» in un poesia di Pier Paolo Pasolini. Per concludere con un brano di Don Luigi Giussani, tratto da “Come educare al senso della Chiesa”: «La Chiesa è la continuazione nella storia della figura di Cristo», e il problema sarà allora «vivere e descrivere quel metodo che Cristo ha usato. L’incontro di un annuncio, non come teoria», ma come «un certo tipo di presenza».

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