Chi siamo
La Valtellina: l’uomo, la comunità e le risorse della montagna
‘La vita quotidiana degli abitanti delle zone di montagna si svolgeva secondo ritmi imposti dal lavoro dei campi e dall’avvicendarsi delle stagioni. Così il paese vive a valle durante l’inverno e svolge la manutenzione dei terrazzamenti e delle case, si occupa delle bestie, fa formaggio e burro, fila, tesse, accudisce alla casa e si occupa, come sempre, della famiglia. In primavera tutto il paese, giovani, vecchi, bambini, uomini e donne, migra a una quota maggiore, va ad abitare nel paese superiore (100° mt), nel “maggengo” e qui, oltre a svolgere le attività solite, zappa, semina e si occupa della terra. In estate si cambia nuovamente residenza e ci si porta a quote maggiori sull’alpeggio: 1800-2000 mt, e qui l’attività è quella casearia: si fanno in questo periodo i formaggi migliori, quelli grassi. In autunno si torna a valle, si raccolgono e si seccano le castagne e si compiono le ultime attività collegate con i campi, prima che cada la neve, si vendemmia e si fa il vino. In tutti questi mesi, le maggiori occasioni di incontro e di festa sono legate alle feste tradizionali e religiose, quando tutti vanno in chiesa, anche facendo ore di marcia e partendo nottetempo per arrivare puntuali: e per ognuno è importante essere presente. Una realtà oggi in parte completamente trasformata ed omologata alla vita di città e di pianura, ma che offre indicazioni concrete sulla possibilità di una ripresa dell’identità culturale della gente di montagna. La Valtellina è espressione significativa dell'”arcipelago” della cultura alpina, che chiede spazio ed ascolto alla società’ odierna. La mostra è il frutto del lavoro svolto dal Centro culturale e sociale “Don Minzoni” di Sondrio: un nucleo di persone che ha iniziato a ricollegarsi con la storia della propria terra, i cui segni, sparsi e illeggibili per la maggior parte della gente, sono la via sulla quale è possibile costruire un’opera.’