Chi siamo
Protoromanico croato
‘Lungo la linea articolata con la quale l’Adriatico orla la sua costa orientale, sulle isole, nell’immediato retroterra, nelle città che sono, logicamente, i centri delle regioni e sedi d’amministrazione, nei paesi, nei villaggi e nei casali o nei loro cimiteri troviamo moltissime chiesette altomedioevali dalle dimensioni modeste e dalle forme variatissime. Gli storici le collocano nel periodo dall’inizio del IX fino alla fine dell’XI secolo, nel periodo dell’autonomia statale paleocroata, sulla base delle notizie delle fonti storiche attendibili o per le loro caratteristiche stilistiche, spesso soltanto grazie alle analogie o al presentimento. Le definiscono con il concetto stilistico di preromanico. Le prime opere dell’architettura sacra in Croazia sorgono all’alba del secolo IX. Numerose per quantità e diversissime per la loro particolarità, le forme di edilizia preromanica si sviluppano in una sequenza continua lungo i secoli IX, X e XI. Nell’arco di trecento anni, queste realizzazioni architettoniche rappresentano una parte costitutiva della storia croata, dai primi principati autonomi fino al periodo dell’ultimo re di origine nazionale, alla fine del secolo XI. Gli edifici preromanici mostrano il legame tra spazio e tempo, tra il paesaggio e la costruzione. Il paesaggio è l’ambiente organizzato. Nella chiesetta il paesaggio si riconosce. L’orientazione trasferisce le condizioni dal luogo nella struttura. Le posizioni delle parti geografiche, le inclinazioni dei sole all’orizzonte, le deviazioni dei raggi e loro angoli sono trasposti in una forma integrale nelle disposizioni degli elementi. L’edificio della chiesa prende in considerazione i fattori geografico-astronomici del luogo particolare. L’ambiente include il complesso della chiesa nella meccanica cosmica dei luogo su cui l’oggetto è innalzato. L’opera è un simbolo aperto alle realtà degli eventi storici. Essa ci inserisce nella verità dei proprio linguaggio. L’architettura ci dà possibilità, per un rapporto solido nei confronti dell’identità delle forme e dei contenuti, e della validità del linguaggio, mediante il quale essa sposta il proprio momento storico fino ai giorni nostri. Quale opera d’arte essa modifica il tempo transitorio in tempo fisso e tramuta il caso in sistema. Mladen Pejakovic’