Chi siamo
La fede cristiana e le gnosi antiche e moderne
Ha partecipato Julien Ries, Direttore del Centro di Storia delle Religioni dell’Università Cattolica di Lovanio.
Ries: Quest’anno il Meeting ruota attorno all’avvenimento cristiano e al suo svolgimento nella storia. La grande mostra “Dalla terra alle genti”, che è il punto centrale della settimana, chiarisce il cammino dell’avvenimento cristiano durante i primi secoli della nostra era: la persona di Gesù il Salvatore, i suoi testimoni, la sua epoca, i suoi contemporanei, i suoi apostoli e i suoi discepoli, la sua vita, la sua morte, la sua resurrezione così come la formazione e la missione della sua Chiesa, uno dei grandi avvenimenti della storia degli uomini.
Nel corso del II secolo, in mezzo al rimescolio delle idee del mondo mediterraneo nel quale si incontravano le filosofie greche, l’orfismo, il platonismo, il culto di Osiride, le religioni misteriche, il messaggio cristiano è stato assorbito in una corrente di dottrine sincretiste che pretendevano di portare la salvezza agli uomini per mezzo della gnosi, cioè con un’illuminazione diretta dell’anima che la strappasse all’oscurità e alle tenebre. Per gli gnostici la salvezza è nella luce che libera l’uomo dalle sue angosce, gli fa scoprire un altro mondo e lo affranca dai legami della materia. Non è necessario avere un Salvatore. I maestri gnostici hanno respinto l’incarnazione di Gesù, la sua crocifissione e la sua resurrezione. Dei Vangeli essi non conservano che le parole di Gesù, niente delle sue azioni, dei suoi miracoli, della sua vita. Il Vangelo di Tommaso, ritrovato tra i trattati della biblioteca di Nag Hammadi, è un esempio eloquente di questi Vangeli gnostici.
1) Il movimento gnostico
1. Alcune parole sulle sue origini
Dopo un secolo e mezzo di ricerche e di studi si è infine scoperto a Nag Hammadi nell’Alto Egitto nel 1945 una biblioteca gnostica di 50 trattati, la maggior parte scritta in lingua copta; ciò ci permette attualmente di comprendere il fenomeno gnostico. Le sue radici affondano in tre campi: il giudaismo apocalittico e speculativo all’indomani della distruzione del tempio di Gerusalemme nell’anno 70, ovvero 40 anni dopo la Pentecoste; le religioni misteriche del mondo ellenico, soprattutto dei misteri orfici e le dottrine egiziane di Osiride; infine, certe correnti cristiane marginali che si allontanavano dalla grande chiesa. Gli specialisti discutono questi argomenti.
Per comprendere l’espansione e la diffusione delle scuole gnostiche – poiché non c’era Chiesa gnostica – bisogna tenere conto degli sconvolgimenti politici e religiosi che hanno seguito le conquiste di Alessandro il Grande, ovvero l’incontro delle religioni del vicino Oriente e di quelle del mondo mediterraneo; l’incontro delle teologie solari dell’Egitto e di Babilonia; la perdita di identità dell’uomo religioso greco che era stato abituato alla religione della città greca e si trovava perduto e angosciato in un vasto mondo cosmopolita. Si era alla ricerca di dèi salvatori e di una nuova salvezza. L’idea di salvezza circolava dappertutto nei paesi mediterranei al momento della nascita del Cristianesimo.
2. Struttura del fenomeno gnostico
a) La gnosi – La gnosi, dal greco gnosis, conoscenza, è un’illuminazione venuta dal mondo di lassù, da una rivelazione fatta ad alcuni privilegiati. Non tutti gli uomini sono idonei a ricevere questa illuminazione, il cui scopo è l’iniziazione ai misteri celesti. Noi siamo in un contesto esoterico che fa degli gnostici un gruppo a parte, una setta di iniziati a dei misteri nascosti ad altri
b) Il dualismo – La caratteristica essenziale dello gnosticismo è la sua struttura dualista vista a partire da due mondi. Il mondo di quaggiù, nel quale noi viviamo, è quello della materia, della nascita, del cambiamento continuo, della violenza, delle tenebre e della morte. Il mondo di lassù è spirituale, inaccessibile ai sensi, luminoso; è il mondo dell’armonia e della verità. Questi due mondi si oppongono l’uno all’altro. Sono totalmente incompatibili.
Il risultato di questa opposizione è l’infelice situazione dello gnostico: è straniero, perso in un mondo ostile perché lui è di un’altra razza. Anche per lui c’è l’atteggiamento di rigetto di questo mondo nel quale vive un’esperienza di morte, di sonno, di torpore e di dimenticanza delle sue origini divine.
c) L’origine del mondo e dell’uomo – Attinti dalle mitologie antiche, alcuni temi chiamati miti gnostici spiegano le origini del mondo. Questi miti parlano di una rivolta nel mondo divino. Una particella divina, un eone, rivoltatasi, si è staccata dal pleròma divino e ha creato il mondo e l’uomo. L’uomo è diventato prigioniero di questo mondo dal quale non può uscire che tramite la salvezza, che deve venire dal mondo di lassù. L’uomo è una particella divina imprigionata in un mondo malvagio creato da un demiurgo, un essere divino ribelle. È il tema della caduta originale.
d) Il concetto di salvezza – Per gli gnostici, il mondo di quaggiù è una prigione nella quale regnano gli arconti, degli esseri malvagi che tiranneggiano gli uomini. Nel corpo, prigione dell’anima, l’anima è addormentata e ha perduto la memoria della sua origine divina. Da allora un messaggero venuto dall’alto deve risvegliarla per farle conoscere i segreti del mondo divino e del luogo da cui essa prende le sue origini: questa gnosi diviene la via della salvezza.
Chi è questo rivelatore? Non può essere un uomo poiché la natura umana è malvagia. Bisogna rifiutare Gesù Cristo, l’Uomo-Dio di cui parla la Chiesa cristiana. Ciò porta al rifiuto dei Vangeli canonici, del mistero dell’incarnazione, del mistero della redenzione. Gli gnostici hanno scritto i loro propri Vangeli.
3. Lo gnosticismo eretto a Chiesa: il manicheismo
Lo gnosticismo era una corrente di idee diffuse attraverso dei maestri e delle scuole che in parte noi già conosciamo tramite i Padri della Chiesa ed ora in maniera più precisa tramite i testi ritrovati. Nel 216 è nato in Babilonia un personaggio divenuto celebre, Mani Manès, che riunirà le dottrine dei maestri della gnosi, le porterà alla loro maturità, realizzerà un vero sincretismo religioso e costituirà una Chiesa che presenta come la vera Chiesa annunciata da Gesù. Lui stesso si definisce come il Paraclito promesso da Gesù, redige le sue scritture, sceglie 12 apostoli e lancia un movimento missionario dualista che si prolungherà fino al medioevo.
Con Mani le dottrine gnostiche si definiscono attorno a un dualismo radicale luce-tenebre universale che comanda tutta la vita poiché bisogna strappare alla materia tutta la luce prigioniera. L’etica manichea vieta ai missionari il lavoro, la procreazione, impone il digiuno permanente, l’obbligo della preghiera cinque volte al giorno e il far partecipare i catecumeni della Chiesa a queste prescrizioni: è la morale dei tre signacula. Mani si presenta come un apostolo di Gesù Cristo, l’ultimo messaggero della salvezza.
2) La risposta dei Padri della Chiesa
Sant’Ireneo, vescovo di Lione in Gallia, fu il primo a denunciare il pericolo della gnosi. Verso il 180, scrisse il suo Trattato Adversus Haereses. Contro le eresie: denuncia e confutazione della gnosi dal nome menzognero. Il suo libro è un rimarchevole resoconto dell’avvenimento cristiano.
Dopo aver mostrato che Dio solo è verità e che ha comunicato la verità tramite le sante Scritture, Ireneo consacra la prima parte del suo trattato alla creazione: c’è un solo Dio, creatore di tutto. È la confutazione della dottrina gnostica che vede nella creazione del cosmo un’opera malvagia realizzata da un demiurgo decaduto. Tutta la seconda parte è consacrata al Cristo figlio di Dio divenuto figlio dell’uomo per ricapitolare in sé la creazione. Un aspetto interessante nell’opera di Ireneo, aspetto moderno, è la sua antropologia: l’uomo è creato a immagine di Dio. Il Padre decide, il Figlio esegue e dà il modello, lo Spirito nutre e fa crescere. C’è dunque un movimento progressivo di crescita. L’uomo è modellato a immagine del Verbo. Questa immagine si compie lungo tutta la creazione. Di fronte alle dottrine gnostiche, Ireneo mostra l’unità di Dio, del Cristo, della Scrittura, della tradizione, della salvezza realizzata dal Cristo, dell’uomo creato e ricreato. Il Cristo riprende e riassume in sé ogni uomo e tutta la storia da Adamo. Così secondo Ireneo, la teologia di San Paolo fa la sua entrata nella teologia dei Padri della Chiesa. Ireneo mostra che il primo Adamo è stato modellato dalla mano di Dio, il secondo è nato dalla vergine Maria. I due sono nati in modo verginale. È il simbolismo di un’unica economia divina da Adamo fino a Cristo.
Allorché gli gnostici valentiniani, di cui noi abbiamo delle tracce già verso il 150, opponevano gli uomini spirituali, ovvero gli gnostici, agli uomini materiali, sant’Ireneo si fa difensore dell’unità spirituale dell’umanità, non c’è che una sola storia al centro della quale si trova il verbo di Dio incarnato venuto in mezzo all’umanità: è l’avvenimento centrale della storia, è la novità del Cristianesimo. Ireneo getta le basi di una teologia della storia e di un’antropologia cristiana. È l’iniziatore di una corrente che continuerà. Tertulliano e Ippolito da Roma continuano lo stesso combattimento contro gli gnostici del III secolo e sant’Agostino lo riprende contro i manichei alla fine del IV secolo.
3) Le gnosi di oggi
1. Nascita del neo-gnosticismo
Assistiamo a un risveglio mondiale delle gnosi e dello gnosticismo, risveglio annunciato dai maestri dell’esoterismo e dell’occultismo nel XIX secolo. Tutto ciò si inscrive nella linea dei precursori dell’era dell’Acquario e nella dipendenza dalla teosofia, dall’antroposofia, dalle credenze nella reincarnazione, dalla consultazione quotidiana dell’oroscopo. Il materialismo, le guerre del XX secolo, le sue tragedie e le sue rivoluzioni con i loro traumi sociali e nazionali hanno scosso il nostro mondo. All’indomani della prima guerra mondiale è iniziato un periodo di mestizia e di angoscia, come all’inizio della nostra era. All’indomani della seconda guerra mondiale si è visto l’inizio di un entusiasmo per le conoscenze misteriose e nascoste. Verso gli anni ’70 negli Stati Uniti, è iniziata una visione nuova e uno sguardo nuovo sull’uomo e sul mondo. Si parlava anche di salute olistica, di coscienza ecologica, di educazione transpersonale. Poi è nata la denominazione magica di “New Age” che pretende rilevare la sfida e che vuole costituire una risposta a tutti i fallimenti dando alla società una coscienza capace di creare un mondo nuovo. Il tema della salvezza è centrale: è una risposta alle angosce dell’uomo moderno.
2. Caratteristiche della corrente gnostica moderna
a) Detentore della Verità ultima – Come tutte le dottrine esoteriche, le gnosi moderne pretendono di ricollegarsi alla saggezza primordiale, sorgente di tutte le religioni. I maestri si appoggiano sull’universalità dei singoli e dei miti religiosi per affermare l’origine comune delle dottrine segrete. Pretendono di risalire a questa verità primordiale e, da quel momento, essi considerano che le diverse religioni sono relative e secondarie. È per rivelazione e per iniziazione che questa verità ultima è trasmessa, da qui il segreto e il mistero che circonda i gruppi portatori di questa nuova saggezza d’Occidente.
b) Una conoscenza per illuminazione – Lo gnostico non si occupa né della fede, né della ragione ma dell’intuizione, della rivelazione che è sempre immediata che viene dalla comunicazione con l’aldilà, con la saggezza universale.
Questa conoscenza deriva da un pensiero monistico che stabilisce delle corrispondenze tra il divino, il cosmico e l’umano. Questa conoscenza perviene dallo gnostico con l’intermediazione di un maestro che ha delle conoscenze spirituali segrete e gode di un’autorità indiscussa. Questa conoscenza è esoterica, cioè abbandona tutto il contesto esteriore per penetrare nel nocciolo centrale della rivelazione visto per iniziazione. Questo nocciolo centrale è la verità primordiale che sarà rivelata totalmente nel corso dell’era dell’Acquario. La conoscenza per illuminazione deve sviluppare nell’adepto una nuova coscienza, una sovracoscienza, una coscienza trascendentale, una coscienza cosmica. La conoscenza dello gnostico moderno è un’esperienza di coscienza.
c) Una visione conglobante del mondo, dell’uomo e del divino – Il divino – Il discorso gnostico è monistico. Dio riceve i nomi più diversi: spirito infinito, soffio, Brahman, grande realtà, energia universale, energia cosmica, amore-saggezza, madre divina. Il vocabolario è preso dalla sfera dell’impersonale. Dio non è creatore poiché il cosmo è autogestito, Dio è un ordito di energie che conduce il mondo e l’uomo.
L’universo – Come la gnosi antica, nella New Age l’universo procede per emanazione della sorgente divina: il tessuto dell’universo è divino. Lo spirito divino è l’anima del mondo. Tutto l’universo è un grande essere nel quale esiste una coscienza; è un organismo vivo dotato di vita, di pensiero e di coscienza. Questo cosmo vivo e cosciente costituisce un’ammirevole gerarchia frutto di una emanazione divina e di cui la materia è il punto della caduta ultima dello spirito. La croce è il simbolo divino della materia.
L’uomo – L’universo comporta sette gradi di emanazione tra lo spirito e la materia. L’uomo ricapitola i sette livelli che vanno dallo spirito fino alla materia. Al di sopra sono gli esseri celesti, al di sotto gli esseri terreni. L’uomo è spirito, anima e corpo. Lo spirito è l’uomo reale, principio divino immortale collegato al corpo da un’anima separata dal corpo. Il corpo non è che un vestito, un involucro transitorio del vero essere dell’uomo che è d’essenza divina come nella gnosi antica. Nella sua presa di coscienza di scintilla divina e d’energia cosmica, l’essere umano scopre la sua unità con l’universo. In questa visione detta olistica tutto si fonde sulla coscienza; l’uomo, e la natura, il cosmo formano un tutt’uno. Di questo uomo moderno bisogna fare un’educazione transpersonale utilizzando i poteri superiori dell’intelligenza: l’intuizione, l’illuminazione, la chiaroveggenza, l’esperienza della coscienza, l’iniziazione, il contatto diretto con il divino.
3. La salvezza attuata dall’uomo stesso
La salvezza è il risveglio della coscienza come il satori buddista o il samadhi indù, è un’esperienza di fusione con l’Essere universale, la coscienza cosmica. Si tratta di un risveglio che viene chiamato allargamento della conoscenza, di una coscienza che certi chiamano coscienza cristica ma che non ha niente a che vedere con il Cristo dei Vangeli e della fede cristiana poiché non c’è interlocutore divino. Questo risveglio della coscienza è attribuito al funzionamento del cervello. Simile spiritualità suona a morto per tutte le religioni e per tutte le chiese. La gnosi della New Age pretende, d’altro canto, di stabilire una credenza comune e universale basata su una tradizione, pretesa arcaica, e su delle verità dette eterne ottenute spigolando tra le diverse religioni al fine di ottenere non già un corpo di dottrine, ma un messaggio da diffondere con degli slogan. Non essendo sufficiente una sola vita per realizzare questa salvezza, questa gnosi preconizza la reincarnazione.
4. Una crescita luminosa attraverso la reincarnazione
Per la reincarnazione l’anima o elemento psichico dell’essere umano è dotata a ogni esigenza successiva di un corpo differente. Nel Buddismo si parla di rinascita. Nell’Induismo, si tratta di trasmigrazione dei corpi con un accento sulla responsabilità degli atti della persona. Nelle concezioni gnostiche della New Age non si tratta di una purificazione degli errori ma di una nuova vita più sorridente della precedente. L’eredità gnostica insiste sul compimento integrale del ciclo cosmico. Ogni principio spirituale deve arrivare a ritrovare, attraverso, il ciclo di reincarnazione, la sua vera natura spirituale. Gli specialisti della cultura della New Age hanno creato una cultura di massa, una spiritualità e una mitologia di massa, nelle quali gli gnostici moderni possono attingere dei miti e delle immagini di reincarnazione, ciascuno a sua misura: si tratta di una vera e propria guida del consumatore della reincarnazione.
4) I cristiani di fronte agli gnostici moderni
1. La tentazione gnostica
Come nel II e III secolo, gli gnostici del XX secolo tentano di presentare la loro gnosi come una religione dell’uomo moderno, poiché essa valorizza l’essere umano in modo entusiastico, il suo corpo, il suo universo, il suo essere profondo, e pretende di portare delle grandi speranze a una società svuotata della sua profondità spirituale. Essa fa dell’uomo una stella caduta dal cielo, un raggio di sole, un atomo di divinità. Non c’è peccato, non colpa, non morale oggettiva, non esigenza di conversione. Il divino è alla portata di tutti. La gnosi pretende di dare un insegnamento globale, una risposta a tutto, un’esperienza immediata, una salvezza in questo mondo, un esperienza del divino.
2. Il Cristo gnostico
Sant’Ireneo ha consacrato numerose pagine del suo Trattato contro gli eretici alla confutazione delle dottrine gnostiche su Gesù e sulla negazione dell’incarnazione del Verbo di Dio. Esse presentano un Cristo totalmente differente dal Salvatore Gesù Cristo annunciato dagli apostoli e insegnato dalla Chiesa Cristiana. Una situazione identica si rinnova alla nostra epoca con i movimenti neo-gnostici che sono una nebulosa che ruota attorno al Cristo cosmico, ma non attorno a Gesù di Nazareth. Queste gnosi attuali utilizzano i termini “Cristo cosmico” e “cristico” per indicare la realtà divina nello stato terrestre cioè presente nell’uomo. Per queste gnosi contemporanee tutti e uno: attraverso Buddha, Pitagora, Zoroastro, Ermete si raggiunge il Cristo cosmico trascendente. Bisogna allora abbandonare la spiegazione storica dei Vangeli e fare un’esegesi cosmica, segreta, simbolica, mitica come quella del Vangelo di Tommaso. Gesù non è resuscitato, ma un risvegliato, come il Buddha e un risvegliatore. Jean Vernette, nel suo libro Gesù nella nuova religiosità (Parigi 1987); consacra un capitolo a Gesù in nove gnosi contemporanee. Ciascuna di queste gnosi pretende leggere i Vangeli a modo suo, svelando i misteri che Gesù il Grande Iniziato ha insegnato, conoscere le sorgenti segrete della sua storia, dei suoi viaggi iniziatici in Egitto, al Monte Carmelo, in India e in Tibet. Siamo in presenza di un immaginario delirante.
3. L’atteggiamento del cristiano di fronte alla gnosi
a) La risposta di Ireneo è chiara e ferma. Ancora molto vicino alla tradizione dei primi testimoni della predicazione di Gesù, venuti dall’Oriente, il Vescovo di Lione ha valorizzato la testimonianza di Matteo, di Marco, di Luca e di Giovanni. Si è basato sulle profezie e sulla predicazione dell’apostolo Paolo. Ha evocato la vita delle prime comunità cristiane. Agli occhi di Ireneo la confutazione della gnosi andava da sé, grazie ai fatti e agli avvenimenti incentrati sulla persona, sulla parola, sulla vita di Gesù così come sulla fede delle comunità cristiane e dei cristiani appoggiandosi su tutto ciò. In altre parole, la gnosi non resiste alla tradizione vivente della Chiesa di Gesù Cristo.
b) La nostra risposta oggi resta identica. Essa si trova ammirevolmente illustrata per mezzo della mostra “Dalla terra alle genti” nella Sala dell’Arengo e nel Palazzo del Podestà. Come si è detto, questa mostra “intende evocare un duplice percorso: quello della fede e quello della storia”. I due percorsi si reggono sul fatto che il Verbo eterno di Dio è entrato nel tempo degli uomini e della storia. Con l’incarnazione del Verbo di Dio la storia stessa diviene una teofania poiché Gesù Cristo cammina con la Chiesa tutti i giorni.
La risposta cristiana alle gnosi di oggi è la nostra fede nei misteri dell’incarnazione e della redenzione in tutte le loro dimensioni. Di fronte alle diverse forme della gnosi antica, i Padri e i cristiani hanno affermato la loro fede, con le parole, con il culto e con la testimonianza della loro vita. È l’insieme di questi gesti e di queste parole che costituisce la tradizione viva della Chiesa arrivata fino a noi. La nostra fede non si basa su di un immaginario come nel caso dei miti della gnosi antica o delle mitologie della cultura di massa delle gnosi di oggi, di cui certi elementi si trovano nei libri di Drewermann. È il caso del libro Dalla nascita degli dei alla nascita di Cristo (Seuil, Parigi 1992).
Questa risposta alle gnosi non deve essere una polemica. Essa deve essere una costruzione. Voi dovete essere dei pittori della bellezza, degli architetti della costruzione di un mondo nuovo. Non si tratta di passare il tempo a demolire. Bisogna costruire. I pagani dei primi secoli della nostra era si sono convertiti quando hanno visto la bellezza del Cristo, la testimonianza dei martiri, la nobiltà della dottrina cristiana e la vita delle comunità della Chiesa.