ULTIM’ORA MEETING RIMINI 2023
in collaborazione con Askanews Rimini
25/08/2023 – 13,12
MATTARELLA AL MEETING: LA SPERANZA È IN VOI GIOVANI. NON CI SARÀ GIUSTIZIA SOCIALE SENZA GIUSTIZIA AMBIENTALE
“La speranza è in voi giovani. Prendetevi quel che è vostro. Comprese le responsabilità e i doveri”. Accorato l’appello che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto ai giovani al Meeting di Rimini, in chiusura del suo intervento dedicato all’amicizia sociale. Ai giovani il Capo dello Stato ha detto: “Voi avvertite, in maniera genuina, tutti questi problemi. Avete la sensibilità di sentirvi pienamente europei. Più degli adulti. Avete conoscenze adeguate per affrontare, senza timore, le trasformazioni digitali e tecnologiche che sono già in atto”, ma anche “avete la coscienza che l’ambiente è parte della nostra vita sociale. Che non ci sarà giustizia sociale senza giustizia ambientale; e viceversa”. Da qui l’auspicio: “Non vi chiudete, non fatevi chiudere in tanti mondi separati. Usate i social, sempre con intelligenza; impedite che vi catturino, producendo una somma di solitudini, come diceva il mio Vescovo di tanti anni addietro. Non rinunciate, mai, alle relazioni personali; all’incontro personale; all’affetto dell’amico; all’amore; alla gratuità dell’impegno”, perché “il mondo è migliore, se lo guardiamo con gli occhi giusti”. Ed è impossibile non pensare ad un altro giovane, citato direttamente poco prima dal Capo dello Stato: “Nello studio dell’appartamento dove vivo al Quirinale – ha rivelato il Presidente Mattarella – ho collocato un disegno che raffigura un ragazzino, di quattordici anni, annegato, con centinaia di altre persone, nel Mediterraneo. Recuperato il suo corpo si è visto che, nella fodera della giacca, aveva cucita la sua pagella: come fosse il suo passaporto, la dimostrazione che voleva venire in Europa per studiare. Questo disegno mi rammenta che, dietro numeri e percentuali delle migrazioni, che spesso elenchiamo, vi sono innumerevoli, singole, persone, con la storia di ciascuno, i loro progetti, i loro sogni, il loro futuro. Il loro futuro: tante volte cancellato”. Un nuovo approccio ai fenomeni migratori, che “vanno affrontati per quel che sono: movimenti globali, che non vengono cancellati da muri o barriere”, richiede l’impegno dell’Unione Europea, con il “sostegno ai Paesi di origine dei flussi migratori”, anche con “ingressi regolari, sostenibili, ma in numero adeguatamente ampio”. “Se non se ne avverte il senso di fraternità umana – ha auspicato Mattarella – (almeno NdR) per una miglior sicurezza.” (AC)
25/08/2023 – 14,22
MEETING RIMINI LA POVERTÀ SANITARIA SI CURA CON LA CARITÀ
Sanità: la carità diviene strada, è il titolo dell’incontro che si è tenuto al Meeting dell’amicizia fra i popoli nella penultima serata. Michele Castelli, docente di politica sanitaria e sistemi sanitari, Newcastle University, UK, fa notare che “le condizioni socioeconomiche (stili di vita, comportamenti, reddito, abitazione) pesano sullo stato di salute per il 70%”. Anche per Fabrizio Giunco, direttore dipartimento Cronicità Fondazione don Gnocchi, le diseguaglianze nascono attorno a chi deve accedere ai servizi: “Occorre diventare accompagnatori esperti di stili di vita”. Una realtà grande, quella della Fondazione don Gnocchi “che lavora come una grande famiglia in cui le persone che incontriamo sono tutte persone di cui prendersi cura”.
Sergio Daniotti è presidente della Fondazione Banco farmaceutico onlus e conferma che la povertà sanitaria è la conseguenza di una fragilità: per esempio le depressioni causate dalla perdita del lavoro. Sanità non è solo medicina, è affrontare le diseguaglianze. Quello che oggi, in chiusura del Meeting, ha auspicato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Un rinnovato umanesimo nel tempo dell’innovazione, in cui avanzano le neuroscienze, la robotica, l’intelligenza artificiale, l’ingegneria genetica, le frontiere della medicina, le tecnologie digitali. L’amicizia sociale è una dimensione che lega la comunità, nell’affrontare le sfide della storia”. (DT)
Rimini, 25/08/2023 – 15,53
MEETING RIMINI E MOTO GP, BEZZECCHI: “TRA AVVERSARI NESSUNA PIETÀ MA L’IMPORTANTE È RESTARE AMICI”
Marco Bezzecchi, pilota Mooney VR46 Racing Team, è nato nel ‘98 e corre in moto da quando era piccolo, come si vede nella clip in apertura dell’incontro-intervista moderato da Federico Aliverti, direttore rivista Motociclismo e commentatore Sky.
Ma che rapporti ci sono con il vivaio di Valentino Rossi? “Non è semplicissimo, tutti vogliamo vincere, ma ci conosciamo da tanto tempo con i ragazzi dell’Academy, siamo arrivati a competere dopo anni, dopo che si era già instaurato un rapporto di amicizia.”
Per Andrea Corsini, assessore a Mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio Emilia-Romagna: “È normale che nascano campioni in questa terra, in Emilia-Romagna”. Per promuovere le eccellenze di questo territorio, che definisce lo sport valley nazionale, “abbiamo usato molti sportivi come ambasciatori, chiederemo a Bezzecchi di entrare nella nostra squadra”.
Aliverti chiede a ‘Bez’: “Valentino Rossi, il tuo maestro, per osmosi è un esempio di leggerezza, ma in pista era spietato”. “Tutti siamo così – replica il motociclista – quando si mette il casco bisogna essere tra virgolette cattivi, non nel vero senso del termine ma si vuole vincere”. Quanto è importante il paddock oltre al talento? “Non basta salire in moto, serve un buon rapporto con la squadra”. Anche lì c’è un tema di amicizia perché i dati sono condivisi fra tutti: nessuna gelosia? “Guardando tutti c’è sempre da imparare… e poi non è che guardando automaticamente sai fare”.
Alla domanda di Aliverti: “Chi è il tuo avversario più temibile?”, risponde: “Il mio compagno di squadra. Ma l’importante è che restiamo amici”. (DT)
25/08/2023 – 16,55
AL MEETING IL PLAUSO DEI DIRETTORI DEI GIORNALI AL DISCORSO DI MATTARELLA: “UN PRESIDENTE INDISPENSABILE”
Parole chiare sulla definizione dell’identità dell’odio, sul ruolo della Costituzione nell’espulsione dell’odio dalla società, sulla difesa del clima. Unanime, al Meeting di Rimini, il plauso dei direttori dei giornali intervenuti nel pomeriggio nel panel La responsabilità del quotidiano. Protagonisti a confronto. Riguardante il contenuto del discorso tenuto proprio al Meeting, in mattinata, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“L’intervento di Mattarella non ha toccato solo il cuore dei temi più caldi del dibattito politico, come l’immigrazione”, ha osservato la direttrice del QN Agnese Pini, “ma è entrato anche nel dibattito culturale e ideologico degli ultimi giorni, dai toni anche surreali e anacronistici, per esempio riferendosi al fatto che possa esistere un’etnia originaria italiana, diradando così le nebbie del caso Vannacci senza citarlo”. Ha aggiunto Pini: “Per giorni ci siamo interrogati se esista o meno un diritto all’odio. Mattarella ha ricordato che la nostra Costituzione espelle il diritto all’odio: l’odio è un sentimento che va arginato”.
Parole simili da Roberto Sommella, Direttore di MF-Milano Finanza: “Mi colpisce come il Presidente della Repubblica riesca ad incarnare in modo perfetto l’unità della Nazione e la complessità del nostro Paese utilizzando la memoria, la cultura, la scrittura. Mi ha colpito in modo particolare come l’amicizia sia un investimento”. “Dai fatti di tutti i giorni”, ha concluso Sommella, “dalle divisioni politiche a prescindere anche sui temi più banali, vediamo quanto sia importante avere Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica”.
“Mattarella ha affrontato un tema che sembra fuori moda”, ha chiosato il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, “le nostre comunità politiche non si fondano né sulla contrapposizione né sull’odio. Speriamo che questo possa diventare una base per il confronto impegnativo dei prossimi mesi”. E sull’immigrazione “Mattarella ci ha detto di metterci bene in testa che non è un’emergenza, ma un tema con cui avremo a che fare per decenni”, al quale “reagire come comunità”. Togliere insomma “questioni rilevanti e strutturate dalle faziosità del dibattito ideologico è un grandissimo insegnamento che il Presidente ci dà”.
Tre i punti sottolineati infine dal direttore de La Repubblica Maurizio Molinari: il primo è l’identità italiana, un’identità millenaria “frutto della somma di più culture e più storie”, smontando “la teoria di un generale improvvido e di tutti coloro che immaginano una genesi lineare dell’identità”. Il secondo punto è il focus sui pericoli dei cambiamenti climatici, “un richiamo agli sbandamenti della comunità politica e a molti componenti del governo, tra cui la premier, che non usano nemmeno l’espressione cambiamenti climatici”. Il terzo punto citato da Molinari è la citazione che il Presidente della Repubblica fa della Costituzione americana: “Una ricetta per rispondere alle disuguaglianze e disinnescare il domino che genera populismo, solitudine e aggressione è un’identità euroatlantica che lega la Costituzione americana alla nostra, dicendo che la felicità è l’antidoto al disagio e alla protesta, una felicità che si esplica nell’amicizia e nel legame”. “Quello che ha detto Mattarella», ha concluso Molinari, «conferma che per noi è un presidente indispensabile”. (AC)
25/08/2023 – 17,20
MEETING RIMINI, VALDITARA: RIDARE DIGNITA’ E AUTOREVOLEZZA AL DOCENTE
Occorre “ridare dignità e autorevolezza per la figura del docente” e per farlo bisogna anche “stanziare risorse ulteriori” per le nuove figure del “docente tutor e del docente orientatore. Il docente tutor arriverà a guadagnare quasi cinquemila euro”. Lo ha detto Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, nel panel dal titolo “Una scuola che ha futuro”.
“Io credo molto in questa scuola cucita come un abito sartoriale, in cui il docente, il professionista della conoscenza, costruisce una didattica personalizzata – ha proseguito il ministro – E i soldi ovviamente non solo per chi svolge questa funzione di coordinamento ma anche per il docente disciplinare che dovrà far sì che il ragazzo non rimanga indietro se ha dei ritardi o se il ragazzo che è molto più avanti e in classe si annoia e che dovrà accelerare”.
“Credo fortemente – ha aggiunto Valditara – nel fatto che il dirigente scolastico sia un professionista. Mi impegno ad avviare un dialogo forte con le associazioni rappresentative, che non hanno un significato sindacale, ma qui si tratta di arricchire con proposte, con progettualità, di partecipare alla formazione stessa dei docenti”. (SS)
Rimini, 25/08/2023 – 18,30
MEETING RIMINI: ALLUVIONE, UN’AMICIZIA CHE RICOSTRUISCE
Emmanuele Forlani, direttore Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS, introduce uno degli ultimi incontri di questo Meeting dell’amicizia fra i popoli 2023: Un’amicizia in piena, una solidarietà che ricostruisce.
Don Leonardo Poli, parroco a Lugo, testimonia: “Ciò che è accaduto in maggio è stato un dramma ma non una tragedia perché non ha vinto la disperazione, c’è stata un’onda di bene. Quando il 16 maggio prima di addormentarmi ho visto un video con l’acqua che a Faenza era arrivata al terzo piano, gli appartamenti senza luce, e le voci che gridavano aiuto, mi sono detto: non si può dormire bisogna vegliare e giudicare”. Poi l’acqua ha raggiunto anche Lugo, un metro e mezzo d’acqua, con le conseguenze inevitabili: auto da rottamare, appartamenti allagati, trecento evacuati. “Appena l’acqua è defluita le persone sono scese nella strada e iniziato ad aiutarsi, spazzando via l’estraneità di tanti anni, o vecchi rancori”.
Veronica Missoni è di Forlì, giovane mamma e sposa: “Da un momento all’altro mi sono trovata dall’avere la mia casa perfetta a non avere più niente. Siamo passati dal ridere, al pianto delle bambine, a un silenzio incredulo. I vicini, con cui c’era un rapporto formale, buongiorno-buonasera, ci hanno accolti. L’essenziale c’è, per me l’essenziale è la Sua compagnia che permette una dimensione nuova: la pazienza”.
Lorenzo Bernardi, responsabile Comunione liberazione Lugo, ricorda che “all’una di notte del 16 maggio ho visto l’acqua entrare da sotto il pavimento e capito che questa cosa era più grande di noi. Dal giorno dopo sono iniziati gg di lavoro intenso e uno spettacolo di gratuità: mi sono reso conto che stava succedendo una cosa che non era mai successa. Ancora oggi posso dire: ho bisogno di uno sguardo che non lasci indietro nessuno, che ricostruisca case e persone”.
Carlo Battistini, presidente della CCIAA Romagna Forlì-Cesena e Rimini snocciola numeri precisi: il territorio ha un milione e 164mila abitanti, l’export è di oltre 11miliardi, gli occupati sono 426mila. Di questa area la parte interessata riguarda 26.309 imprese, la maggior parte microimprese, un fortissimo tessuto di imprese familiari. Il punto più drammatico è il -5,2% dell’agricoltura, una filiera che traina tanti altri comparti. “Con l’aiuto della BCC abbiamo messo a disposizione fondi alle imprese del territorio non solo per sostenerle ma anche per riconoscerne il valore”.
Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e presidente dell’Unione delle Province d’Italia (UPI) afferma che “a un evento di queste proporzioni risponde solo la comunità, volontari e istituzioni”. Nella provincia di Ravenna la città più colpita è Faenza, dove i segni dell’alluvione sono ancora ben visibili, soprattutto la sera, con palazzi di quattro piani con finestre e portoni spalancati, vuoti, bui. “Mi ha colpito che nei giorni dell’alluvione si è tenuto un incontro in un autogrill tra la presidente del Consiglio e il presidente della Regione ER: due persone con legittime differenze che in quel momento pur di lavorare insieme si trovavano dove serviva, alla prima piazzola. Ci sono le risorse per programmare i nuovi lavori, per aumentare la sicurezza idrogeologica dei territori”.
Velocità e coerenza con le procedure dello Stato, ha specificato Francesco Paolo Figliuolo, Commissario straordinario alla ricostruzione. “Fui chiamato dal Ministro Crosetto che mi disse: metta in campo tutto quello che ha. L’onorevole Meloni ha dato piena priorità affinché si esca dall’emergenza. Sono stati stanziati 4,5 miliardi di euro. Oggi ho firmato l’ordinanza per il ristoro ai Comuni e agli enti attuatori, a coloro che hanno erogato e messo in opera gli interventi, c’è il perimetro finanziario, c’è capienza, possiamo andare avanti. A breve sarà emanata un’ordinanza per la messa in sicurezza dei territori. In questo momento si continuano ad erogare i contributi di immediato sostegno e autonoma sistemazione. A settembre quantifichiamo i danni per poi chiedere la locazione delle risorse per procedere al totale rimborso. Il territorio deve essere messo in condizione di resistere a fenomeni come questi: è possibile farne un’opportunità per ricostruire meglio, facendo dell’Emilia-Romagna un modello per tutta l’Italia”. (DT)
25/08/2023 – 18,50
MEETING RIMINI: Il buon lavoro è un’amicizia che costruisce
Padre Francesco Occhetta, segretario generale della Fondazione Fratelli tutti e docente alla Pontificia Università Gregoriana, al Meeting per l’amicizia fra i popoli, afferma: “Occorre ritrovare anche nel lavoro sogni e forza di stare insieme. Questo si traduce nella gratuità, nella fiducia, nel dire-bene dell’altro: alle troppe competizioni far prevalere la stima».
Per affrontare l’apparente ossimoro tra lavoro e amicizia Samuele Marconcini, Chief di Cattolica Business Unit Officer Generali Italia, afferma nelle aziende l’amicizia si realizza nel lavoro in team.
La testimonianza di un lavoro vissuto come amicizia arriva anche da molto lontano, dal Brasile raccontato da Silvia Caironi, Aventura de costruir, che a San Paolo offre servizi di formazione, consulenza e accesso al credito a microimprenditori a basso reddito. «L’amicizia sociale è all’origine della nostra fondazione, fa parte della nostra governance», dichiara Carioni «ma non è una dimensione ovvia: è il frutto di un lavoro».
Cooperazione è amicizia per definizione, ma in che modo una cooperazione può diventare impresa? Per Emilio Innocenzi, presidente di Team Service, “il senso del lavoro non può limitarsi alla responsabilità del compito che a ciascuno è stato affidato. La prima responsabilità nel lavoro è sentirsi parte integrante del lavoro di tutti”.
Fernanda Campolina di Obras Padre Giussani, a Belo Horizonte, in Brasile, racconta: “Accogliamo 2.150 tra bambini e adolescenti e seguiamo 860 famiglie. Il nostro metodo parte dallo sguardo alla persona, facendo ‘con’ e non ‘per’. Perché accoglie solo chi è accolto”.
Conclude Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle politiche sociali: a fronte della gravità di questo tempo, in cui si punta a distribuire la ricchezza che però non dà lavoro, l’unica strada possibile per governare cambiamenti epocali è essere insieme. “Solo con un’alleanza fondata sulla partecipazione si può pensare di essere generativi”. (PS)
25/08/2023 – 20,00
ALDO MORO, I GIOVANI E NOI: UN’AMICIZIA VIVA
AL MEETING RIMINI SCORRONO LE FOTO DI ALDO MORO, IMMAGINI CHE PARLANO AI GIOVANI DI IERI E DI OGGI
“Aldo Moro un ‘uomo di palazzo’? Non c’è nulla di più sbagliato in questa ricostruzione. In tutta la sua vita c’è sempre stata una profonda umanità e una grande voglia di incontrare le persone”. Agostino Giovagnoli, Storico e Professore di Storia contemporanea all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha ricordato così la figura dello statista democristiano durante l’incontro “Aldo Moro, i giovani e noi: un’amicizia viva” al Meeting di Rimini. Un incontro rivolto appunto ai giovani, a chi non ha mai conosciuto Moro, per comprendere quanto sia ancora attuale e di grande insegnamento il suo pensiero e il suo operato ai nostri giorni. Un incontro dove i testimoni hanno fatto memoria di Moro svogliando un album di fotografie selezionale da Angelo Picariello, Giornalista di Avvenire, autore di Un’azalea in via Fani’.
“Mi ricordo di quel giorno di marzo del 1973 al primo convegno nazionale di Cl universitari – ha detto Saverio Allevato, già responsabile Cattolici popolari-Roma -: volle sedersi con tutti i ragazzi, stette tutto il tempo ad ascoltare e a prendere appunti e se ne andò via come era venuto, con molta semplicità. La cosa che mi emoziona di più dopo 50 anni è che il professore Aldo Moro trattata dei ragazzi come noi, che eravamo ragazzi ‘po’ strani’, con eskimo e blue-jeans, come se fossimo le persone più importanti della sua vita. Ascoltava tutti, chiedeva come andavano gli studi, se avevano problemi o altro”.
Per Giovagnoli quella di Moro è una “figura che merita di essere ricordata anche dai giovani”. “Quando avevano una trentina d’anni ha dato un contributo fondamentale per la Costituente e si rapportava direttamente a figure che avevano una grande esperienza politica come Togliatti, La Pira, Nenni, Calamandrei; aveva una capacità di sintetizzare le posizioni più diverse, di trovare i punti di convergenza, con fatica. Riusciva a costruire dei ‘ponti’ dal punto di vista giuridico e politico e per questo serviva una ‘umanità’, quella che avvicina gli esseri umani. Gli altri riconoscevano questa profonda autorevolezza”.
All’incontro è intervenuta anche la figlia Agnese che ha presentato alcune “fotografie molto particolari”. “Ho guardato questo uomo da figlia, giovane – ha detto -. Era una persona stranissima, un uomo sempre ‘fuori posto’. Per esempio, in questa foto era in Lapponia con il cappottino, mentre guardava la renna. E’ una persona che ha creduto nella forza e nella potenza della parola. Fiducia nella parola che è poi fiducia nella politica”. Sullo schermo scorre un’altra immagine della famiglia Moro nella residenza di campagna, una domenica pomeriggio. “Mi colpiva tanto la sua dedizione al lavoro, anche di domenica e nei giorni di festa aveva sempre migliaia di pagine e di carte da esaminare. Non mi ricordo un solo giorno di festa in cui non ci sia stato anche lavoro. Questo per me è sempre stato un mistero: come si fa a essere dediti tutti i giorni della tua vita? Come si possono fare giornate come le sue? Non era una dedizione ‘bacchettona’, c’era qualcosa di più. La risposta, secondo me, si trova in tre aspetti che lui viveva profondamente: l’eredità di una speranza, un debito verso i più giovani e l’affetto per le persone; la condivisione di questa speranza; la capacità di vedere la speranza anche in un disastro”.
In sala compare un ultima fotografia di Aldo Moro in spiaggia con la famiglia, in completo e cravatta mentre tutti gli altri erano in costume: “Lui diceva sempre ‘se tu rappresenti gli italiani, gli italiani hanno diritto di essere rappresentanti nella massima dignità possibile”. (PT)
25/08/2023 – 20,15
MEETING RIMINI: GERMOGLI DI SPERANZA NEI LUOGHI DIMENTICATI
L’ultimo incontro di questa 44a edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli è dedicato ad esperienze di speranza in luoghi difficili. Come il monastero trappista di Azer, in Siria, su cui è stata costruita una grande mostra in questa edizione del Meeting di Rimini. La comunità esiste dal 2005, ed è formata da quattro sorelle provenienti dalla comunità di Valserena, in provincia di Pisa, e una dall’Angola. Ne parla la Madre superiore, Marta Luisa Fagnani, che racconta come una delle domande che le venivano rivolte era: ma in un contesto così duro perché non parlare della violenza?. “Perché Dio non guarda solo le macerie – chiarisce la Madre – il nostro cammino di fede lascia sempre viva la scintilla di bene, occorre cercarla e valorizzarla”. Il monastero è in costruzione, gli operai sono cristiani e musulmani, “tutti desiderano la costruzione del monastero: Ognuno nella verità di sé può mettersi alla ricerca di Dio. Non è un nostro sforzo: Dio è uno e ci rende una cosa sola”.
Alissar Caracalla, Direttrice Orientalist Dance Company e Caracalla School of Dance, Libano, racconta il collasso del suo Paese e ricorda il 4 agosto 2020 quando il cuore della città di Beirut è esploso in una deflagrazione al porto, sulla quale ancora non è stata fatta giustizia. Gli abitanti trovano ancora l’essenza dell’umanità, afferma, “e noi spargiamo semi di umanità attraverso la danza, che è la nostra missione. Attraverso la danza cerchiamo di trasmettere al nostro popolo la bellezza, la civiltà e l’ispirazione”. Quando il Libano era dilaniato dalla guerra il popolo, tuttavia, era riunito nella compagnia di danza Caracalla: i nostri ballerini tenevano le prove nei bunker”. Grazie al sostegno e all’amicizia dell’ambasciata italiana a Beirut “abbiamo avuto una stagione di quattro mesi con il tutto esaurito. E se il Caracalla c’è allora è lo stesso per il Libano”.
Commenta Bernhard Scholz, presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS: “Noi sottostimiamo l’attrattiva della bellezza, che supera ogni barriera”. E annuncia il titolo del Meeting 2024 che sarà dal 20 al 25 agosto: ‘Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?’, una frase dello scrittore statunitense Cormac McCarthy, tratta dal suo romanzo Il passeggero.
“L’amicizia ci aiuta a entrare nell’essenzialità – spiega Scholz – nel destino, viviamo in un mondo pieno di distrazioni, siamo distratti a noi stessi, poco presenti a noi stessi. Ma cosa vogliamo veramente, cosa ci interessa?”. Cercheremo di scoprirlo e ce lo racconteremo l’anno prossimo, qui al Meeting. (DT)